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  • Immagine del redattore: Tatiana
    Tatiana
  • 1 apr 2017
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 21 apr 2020


Pare che abbiamo imparato a camminare cadendo. Cadendo ripetutamente. Andando a sbattere contro spigoli, tavoli e sedie, sbucciandoci le ginocchia sull'asfalto, volando tra i fiori... E rialzandoci. Prima ci siamo rialzati con l'aiuto dei genitori e poi piano piano da soli. Piano piano dico, a suon di cadute, e appoggiandoci sulle cose per sostenerci. A volte abbiamo pianto, a volte abbiamo riso a crepapelle cadendo. Semplicemente cadendo. In volo libero verso la Terra.

Ci sembra strano però, con il passare degli anni, pensare alle svariate cadute e tentativi come al coraggio di provarci, alla pazienza e resilienza per continuare a tentare e alla volontà innata per riuscirci.

Non è bastato cadere mille volte per farci cambiare idea sull'obiettivo, per farci perdere la rotta e smettere di tentare di alzarsi in piedi; non abbiamo avuto bisogno di programmare la crescita, ci siamo ritrovati a fluire con la nostra evoluzione con tutti i nostri sensi e le nostre forze.

Ecco. Allora proviamo a pensare al bambino che cresce e diventa un fanciullo, poi un adolescente poi un ragazzo e un adulto, un anziano. Forse la crescita fisica lascia piano piano il posto a quella emozionale, e viviamo nell'emozione come abbiamo vissuto la scoperta dei sensi e del nostro corpo e di quello che con il nostro corpo fisico potevamo fare...

Con le emozioni cadiamo. Cadiamo alla velocità della luce. In uno spazio fisico-temporale multidimensionale e multi-temporale, che coinvolge la sfera del nostro essere dalla mente, al corpo, al cuore. Per sperimentare le emozioni creiamo, ci imbattiamo, evitiamo, ci scontriamo e amiamo molteplici esperienze talvolta difficili, che ci fanno tremare, piangere, aver voglia di nasconderci, ci vergogniamo e talvolta ci fanno sperimentare la contentezza, soddisfatti, la gioia, la speranza, la volontà, il coraggio e la tenerezza.

Quando sperimentiamo un dolore emozionale, cosa facciamo? Lo accettiamo come potremmo accettare la caduta di un bambino? Cerchiamo di far si che i nostri ragazzi possano evitarlo? Raccogliendo il bambino da terra ogni volta che cade, non imparerà ad alzarsi...

Cosi gli "errori", le strade "sbagliate", i "viottoli oscuri", le "brutte compagnie", i "fallimenti" sono forse i nostri tentativi di crescita perché dentro di noi abita un'intelligenza innata che ci conduce attraverso prove, tentativi, gioie e dispiaceri, ad esprimere i nostri talenti e capacità.

Come abbiamo saputo che potevamo camminare? Forse osservando gli altri, forse per la memoria cellulare, forse per la natura divina dell'essere. Come abbiamo saputo che potevano imparare a relazionarci con gli altri? Ad amare? A Disegnare, e diventare mamme, papa, ingegneri, agricoltori e viaggiatori....Cosa ci spinge a farlo? Perchè non molliamo al primo tentativo? e dopo molti tentativi? Perchè non apprezziamo oggi come allora il valore della "caduta", del cosiddetto "errore" che ci permette di sperimentare la vita in tantissime sfumature e ci riporta sulla nostra via.

Abbiamo bisogno di sperimentare per imparare. Di vivere l'sperienza pienamente per portare a casa la lezione.

La vita è paziente dicono e ci aspetta. C'è un tempo per ognuno di sbocciare.

Possiamo forse scegliere con la maturità "la qualità dei nostri errori" e dare loro un significato in quanto abbiamo la facoltà di riconoscerci, disidentificarci con l'azione e osservare l'essere, la dinamica che si è manifestata ( talvolta spesso); possiamo scegliere di avere compassione e amore per quello che siamo e che eravamo e riconosciamo l'azione, il pensiero e l'emozione, il gesto che codifichiamo come errore come l'espressione più autentica di un attimo del nostro esistere.

Possiamo tornare ad osservarci, nel tentativo di evolverci, con tenerezza e cura, con amore e saggezza; ce la faremo, e sappiamo intimamente qual'è la direzione del nostro viaggio.

"Diciamo questo ai nostri bambini e ragazzi. Loro capiranno perché la parola errore l'abbiamo inserita noi nel vocabolario. Accettiamo con amore e pazienza le loro esperienze e rendiamoci disponibili solo se ce lo chiederanno."

Iris Paciotti "l'Amore come Terapia" Ed. Mediterranee

Quali Fiori Ci aiutano?

Pine ci invita ad abbracciare i nostri infiniti doni, e a riconoscere che andiamo bene cosi come siamo...

Chestnut Bud, ci aiuta ad uscire dal circolo vizioso, dal labirinto e a sperimentare nuove soluzioni dell'essere. Ci spinge a farcela, a concentrarci sull'obiettivo a sbocciare.

  • Immagine del redattore: Tatiana
    Tatiana
  • 5 gen 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

"Le decisioni sono un modo per definire se stessi. Sono il modo per dare vita e significato ai sogni. Sono il modo per farci diventare ciò che vogliamo. "

Sergio Bambarén, da “Il Delfino”

Dall'indecisione al coraggio delle proprie scelte...

Ci viene chiesto spesso dalla vita si scegliere; o meglio ci viene offerta spesso questa possibilità...e più neghiamo a noi stessi che abbiamo questa possibilità e più ci sembra che la vita non offra a noi la possibilità di farlo...forse immaginando la vita come un personaggio possiamo immedesimarci in essa che ci presenta molti doni e situazioni e noi rifiutandole continuamente con indifferenza cominciamo a chiudere gli occhi e ad abbassare la testa per non vederlo questo oceano di vita che ci aspetta.

Cosa accade quando apriamo gli occhi con il coraggio di vederla tutta questa immensità e prendendoci la responsabilità di percorrerla, definendola con le nostre scelte? Accade forse che ci rimettiamo in viaggio e questo ci rende immensamente felici...

Accade che lasciamo indietro qualcosa e questo ci frena - lasciarlo andare - ma scopriamo cosi cosa non siamo disposti a perdere...

Il Fiore - Scleranthus

Questo fiore è come un ponte tra le possibilità... coniuga le miei moltitudini in un unico punto affinché da quel punto di sintesi dentro di me io muova il mio passo... avanzando in una direzione o in un'altra io do vita alla mia danza, con coreografie inimmaginabili, con panorami mozzafiato perché ad ogni passo si apre una porta, si apre una finestra, si svela una strada ...e continuamente imparo e vedo e sperimento e posso scegliere... Questo rimedio, ci dona anche la pace di riconoscere dentro di noi che ogni passo ce ne concede sempre un altro e che non esistono strade migliori, ma strade con un cuore, strade da scoprire, strade che parlano di me...

La vita sara’ sempre piena di decisioni dure da prendere. Ogni volta che tu apri una porta,un’altra si chiude.

Sergio Barbaren, Il guardiano del Faro

"Le decisioni erano soltanto l’inizio di qualcosa. Quando si prendeva una decisione, in realtà si cominciava a scivolare in una forte corrente che ti portava verso un luogo mai neppure sognato al momento di decidere. "

Paulo Coelho, da “L’Alchimista”

L' intenzione

Quando ti senti al bivio sul tuo sentiero prova a scegliere; prendi una strada e percorrila...Com'è? Sperimenta. Ascolta, osserva. Prendi il coraggio di avanzare sul tuo sentiero e di svelare ciò che ti aspetta. Immagina. Sogna. Questo tempo amgico del Natale, è il tempo delle stelle comete, tempo di lasciarsi andare ai Sogni, occupandoci solo di sognare...e scegli bene cio che sogni...nella primavera del tuo cuore sboccierà.

Con Amore, Tatiana

 
 

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