Tatiana

19 feb 20182 min

Libera il tuo Aquilone

Aggiornato il: 21 apr 2020

Oggi è per i Greci il giorno del Lunedi di Purificazione.

In questa giornata oltre a consumare molluschi di mare, è tradizione rilasciare nel cielo i propri aquiloni sui quali ognuno ha scritto i propri desideri.

Sembra che questa tradizione venga dall' Oriente e sia passata all'Occidente attraverso i secoli.

Altri pensano che sia stato il matematico greco Archita di Taranto (440-360 A.C.) il primo a disegnare e a usare un aquilone nei suoi esperimenti aerodinamici ed ne si ha evidenza grazie al ritrovamento di una ceramica che risale al periodo classico rappresentante una giovane donna con in mano un aquilone.

Desiderio viene dal latino de - sideris = al di là delle stelle...

Significa che noi abbiamo una mente capace di pensare tra le stelle per alcuni battiti di tempo e di cuore, e che possiamo conservare quel pensiero stellato per eoni di secondi, minuti, ore e giorni, prima di vederlo manifestato. Ne siamo i custodi nel creato. Tra milioni di stelle, nell'universo infinito noi cogliamo quel pensiero matrice, e ne siamo responsabili custodi e co-creatori. Lo riportiamo sulla terra, e invocando il potere delle stelle lo possiamo realizzare, vedere manifesto, reale.

Ascende, attraverso la nostra aspirazione, verso il cielo e le stelle.

Desiderare.

Affidare le proprie stelle di nuovo al cielo.

Scrivere desideri su un aquilone.

Aspettare, Sognare, Manifestare.

Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni.

William Shakespeare


L'AQUILONE

C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole,
 

 
anzi d'antico: io vivo altrove, e sento
 

 
che sono intorno nate le viole.

Son nate nella selva del convento
 

 
dei cappuccini, tra le morte foglie
 

 
che al ceppo delle quercie agita il vento.

Si respira una dolce aria che scioglie
 

 
le dure zolle, e visita le chiese
 

 
di campagna, ch'erbose hanno le soglie:

un'aria d'altro luogo e d'altro mese
 

 
e d'altra vita: un'aria celestina
 

 
che regga molte bianche ali sospese...

sì, gli aquiloni! È questa una mattina
 

 
che non c'è scuola. Siamo usciti a schiera
 

 
tra le siepi di rovo e d'albaspina.

Le siepi erano brulle, irte; ma c'era
 

 
d'autunno ancora qualche mazzo rosso
 

 
di bacche, e qualche fior di primavera

bianco; e sui rami nudi il pettirosso
 

 
saltava, e la lucertola il capino
 

 
mostrava tra le foglie aspre del fosso.

(...)

_ Giovanni Pascoli

#sognare

    270
    3