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  • Immagine del redattore: Tatiana
    Tatiana
  • 12 mag 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 27 gen 2022

"Che cosa conduce l'uomo-numero

alla persona, all'individuo consapevole di se'?"


"Quasi sempre e' la spinta della delusione, del non ritrovarsi, l'ascolto profondo di se', della propria volonta' interiore che alla fin fine non puo' collimare con quella di tante altre persone ferme nel gruppo che dorme."


Questa lettura tratta dal libro di Iris Paciotti, ~L'Amore come Terapia~ ci parla di un tarlo incessantemente al lavoro... la nostalgia.


La nostalgia ci fa sentire la mancanza di un luogo che appare sconosciuto, lontano, ineffabile eppure profondamente abitato; quel luogo e' la casa dell'anima...

La nostalgia ci permette di ritrovarci per essere, fa emergere in noi la voglia fermarci, di riflettere, di vedere e non più di guardare, di spezzare catene formatesi nei secoli della storia umana.


Iris Paciotti ci fa credere che supereremo la paura di volare se sapremo ascoltare quella voce interiore che chiama "casa", se sogniamo di aprire le ali, prendere nuove direzioni soprattutto interiori e se non ci lasceremo ingoiare dallo stormo.

In questo brano così intenso e convincente vengono nominati tre grandi personaggi,

libri e autori da conoscere, leggere e rileggere con occhi nuovi;


~ Il Gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach;

~ E.T., personaggio protagonista del omonino film del 1982 di Steven Spielberg,

~ MOMO, di Michael Ende


La conquista più grande dell'Amore e' forse la liberta' di Amare oltre ogni confine? ...

Il confine è quello spazio bio-psico-spirituale di cui facciamo esperienza, di cui abbiamo consapevolezza e dal quale agiamo sovrani di noi stessi. A volte l'anima ci viene a bussare e in quelle occasioni abbiamo la consapevolezza del confine, di ciò che è di qua e al di là e ci sentiamo forse sopraffatti da un'idea di confinamento dentro quel confine, invece di identificarci con l'idea di andare oltre, di essere con il confine, di creare un dialogo di scoperta e realizzazione che mi porta a ritrovare in quel confine nuove possibilità di essere, sentire, vedere e comprendere, nuovi desideri e consapevolezze, nuove aspirazioni ed ispirazioni, spinti da quella voce che da dentro chiama...Casa.


"L' uomo, diceva Victor Frankl, e' in perenne movimento e teso alla realizzazione di un compito personale che porta i caratteri dell' originalita' e dell'irripetibilita' frutto della liberta' vera che nessuno può calpestare nonostante tutti i condizionamenti cui e' sottoposta".

(Alla ricerca di un significato della vita,Mursia, 1952)


L' uomo e' libero, non da qualcosa, ma dinanzi alla responsabilita' del proprio atteggiamento nei confronti della vita e dell' esperienza.

(Petra Guggisberg Nocelli)


Siamo quindi richiamati a rispondere alla Vita (respons~abilita') dichiarando a noi stessi le direzioni che vogliamo prendere,i confini che vogliamo incontrare per oltrepassarli,per riconoscerli, per espanderli, passo dopo passo, ognuno con il suo ritmo, i suoi desideri, le proprie aspirazioni e ricerche di significato, di valori e autenticita'.

Il nostro atteggiamento interiore ci fa aprire le ali, oppure rimanere nello stormo, o chiusi nel recinto dell'inerzia, lontani da casa, la meta dell'Anima.

Buon Viaggio,



Buon Ascolto!


Tatiana





  • Immagine del redattore: Tatiana
    Tatiana
  • 31 lug 2018
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 28 ott 2024


Libero le memorie che sono nel mio grembo.

Memorie antiche,

voci profonde e sacre,

voci silenziose e silenziate.

Le libero nello spazio del mio Essere

e le lascio traspirare, e incontrano l' altrove.

Come un albero che trova la pace,

nella linfa vitale che è sete, forza, quiete,

ogni foglia respira con me,

e si diffondo altrove,

emanate da ogni sorriso, da ogni soffio di vita che è in me.

Viaggianti

si sciolgono nel sole, danzano nella rugiada,

si cullano nel dormiveglia della nebbia,

respirano nel profumo di un fiore,

delicati respiri diventano,

nido di nuove ninfee del pensiero.

Nel nostro grembo custodiamo fedelmente memorie che dirottano la nostra vita, se continuiamo a dare potere a queste voci.. Da questo spazio di potenza creativa e ricettiva che è il nostro grembo, troviamo la fonte del nostro essere creatrici, madri, in connessione con il mondo moderno e allo stesso tempo antico, della natura; qui risiede la sorgente della nostra pace, del nostro essere, di chi siamo veramente. Quando cominciamo ad ascoltare la voce del nostro grembo cominciamo a vivere ad una frequenza di istinto, sensazione, intuizione, creatività, presenza e conoscenza che prima potevano credere inimmaginabile, e ci ritroviamo creatrici, regine di un fiume che scorre per noi senza sosta, con i ritmi della natura ed è unico e inimitabile.

In questa sorgente talvolta, rimangono chiusi degli scrigni di pensieri e messaggi che costruiscono per noi un'altra realtà, diversa da quella che pensiamo di essere noi a creare e più simile ad un dettato interno a cui rispondiamo automaticamente senza scelta. Un dictat interiore a volte severo, e intollerante, costringente e svalutante, denigrante.

Queste voci sono un'eredità collettiva, culturale, famigliare, ancestrale che racchiude il significato che diamo a noi stesse e di cui non ne teniamo le redini.

Sono le voci dei sensi di colpa, dei si detti per forza, per servilismo per eccessiva umilta, dei no detti a noi stesse, dei devo, incessanti, del darsi senza se e ma, senza sosta, della vergogna, e del peccato relativi ad un corpo che è stato relegato a sporco, indegno, perchè potente oltre misura; del nichilismo che anni di storia hanno voluto per la donna e la natura.

Noi donne moderne, abbiamo la capacità e gli strumenti per essere consapevoli del regno di magia, forza, intuizione, intelligenza e maestosità che è il nostro grembo, e possiamo scegliere intenzionalmente di dare libertà a queste credenze limitanti che ci limitano, ci fanno ammalare, e imprigionano la bellezza che è in ognuno di noi. Donne e uomini, figli, siamo un unico grande grembo, l'umanità che racchiude il linguaggio sacro della vita. Nel grembo abbiamo invece immagazzinato del dolore, della paura, per secoli, inconsapevolmente, talvolta forzatamente.

Abbiamo bisogno realmente di dare nuovo colore, di far giungere la voce del cuore nelle profondità del nostro essere e di liberare i suoni che da lontano fanno eco dentro di noi. Eco di storie di uomini e donne imprigionati dalla paura, dalla vergogna, dal dubbio, dal giudizio, dalla rabbia, dalle ferite mai accolte e amate.

A noi donne oggi è stato dato il compito di riportare la luce nel grembo di ogni donna. Perchè questo processo avvicini le donne alla consapevolezza del proprio corpo, della propria anima, della saggezza insita in ognuna, per il proprio bene, per la bellezza che ne deriva e la guarigione profonda per noi stesse, nella creatività, nella maternità, nella sessualità, nei regni del cuore e del perdono. Perchè le menti delle donne attingano a questa sorgente di umanità cosi connessa con la vita e la natura, perchè possiamo co-creare con la vita in una sinergia armoniosa che dona beneficio ad ogni essere. Per fare questo bisogna accettare il buio cosi come la luce. E fare del buio un portale di illuminazione.

Accogliere il buio e la luce, è un processo alchemico naturale. Non possiamo vivere nella sola luce. Allontanare le ombre le fa ingrandire a dismisura. Dall'oscurità generiamo la vita, la saggezza, nella luce manifestiamo alla vita.

L'incontro con noi stesse è un incontro di luci ed ombre che danzano e siamo noi, il tempio di questa sinfonia.

In questo modo ridiamo vita a noi stesse.

art: Alicia Blaze Hunzic

Questa poesia iniziale è una preghiera scritta per lasciare andare alcune memorie con la semplice intenzione e la facoltà immaginativa e sensoriale.

Puoi scrivere anche tu un messaggio al tuo grembo, al tuo corpo, perchè alcune memorie possano essere libere. Non ci sono tempi, ne fretta. Ognuno procede con il proprio passo e nel rispetto della strada che lo ha preceduto. Onorare ciò che è stato da linfa per generare ciò che vuole arrivare.

Alcuni strumenti che possono aiutarci a lasciare andare queste memorie:

- una lettera a noi stesse;

- riconoscerle e neutralizzarle con l'abbraccio della consapevolezza e dell'accettazione;

- I fiori di bach;

- rituali di purificazione del corpo quali bagni derivativi, bagni vaginali a vapore; bagni e docce intenzionali;

-meditazioni del grembo;

- cristalloterapia; aromaterapia;

- yoga nidra;

- la condivisione;

- l'informazione, leggere e studiare a riguardo;

- prendersi cura di sé;

- stare con persone che supportano la nostra evoluzione e processo di trasformazione (cerchi di donne, amici, compagni di viaggio);

- osservare i nostri pensieri, azioni, cosa li muove e come reagiamo. Cosa proviamo.

- percorsi di crescita personale.

_ ...queste sono solo alcune vie. Di sicuro l'informazione è la più importante. da li inizia il processo che da forma (in - forma) qualcosa di diverso in noi da ciò che è stato ed è presente.

Scrivimi per chiedermi informazioni a riguardo, per conoscere e approfondire e farmi sapere cosa ne pensi. Ne sarò felice.

Per lavorare con me, puoi visitare la mia pagina degli eventi, partecipare ad un workshop o chiedere una consulenza.

artienatura@gmail.com, 3402291896

Ti auguro un' estate più leggera e libera.

art: Jen

I segreti più profondi e antichi della vita risiedono nel grembo di ogni donna. Il grembo è il tempio sacro del tuo corpo, il centro più energetico del tuo corpo, il luogo dove sorge la tua voce innata, la tua guida interiore, la chiarezza e l'espressione creativa, la tranquillità e il tuo potere. E' la tua voce primordiale e la tua radice con la vita, quella rete di interdipendenza che connette tutti gli esseri viventi l'uno all'altro."

- estratto dal libro Womb Wisdom, di Padma e Anaiya Aon Prakasha

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