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    Tatiana
  • 4 mag 2018
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 21 apr 2020


"La relazione è una Via per la crescita, l'evoluzione, uno stato di coscienza" afferma Erica Poli; è un percorso attivo sia per chi è in coppia, sia per chi non lo è.

Che l'amore e la relazione con l'altro, che il sentimento d'amore fosse un percorso di maturazione per noi stessi, come stadio di creazione e manifestazione del nostro vero 'Io', ce lo raccontano poeti, filosofi, antiche tradizioni e culture, religioni e sacri testi.

Gli stadi dell'amore sono diversi, a seconda di dove siamo nel nostro cammino interiore e sono come un cuore grande aperto alle forze dell'Io, alle forze animiche, a quelle famigliari - che giungono a noi dal tempo -, a quelle dell'anima in viaggio oltre questo tempo di vita. Ogni volta che entriamo in relazione con l'altro, più o meno consapevolmente, siamo portatori di questi doni, a volte da scartare per farli risplendere dentro e fuori di noi.

Vedo nella mia professione e nel cammino personale tra amici, conoscenti, colleghi e viaggianti che ognuno, ciascuno è in relazione con l'altro e qualsiasi sia la natura di questa unione, essa è una crescita, un bacino di evoluzione, un percorso di ricerca di noi stessi per far emergere quello che siamo davvero, nel profondo.

"Allora l'amore non è perfetto e il suo ideale ci veste a pennello. Pare di sì. E' un abito per giungere al matrimonio sacro con noi stessi, un abito bianco che rappresenta la nostra purezza, intesa come sacro equilibrio e armonia con la vita, guarigione profonda".

"Ci si innamora per guarire." Salvatore Brizzi

Guarire le ombre, gli irrisolti, ciò che emerge dal profondo, viene fuori prepotentemente dall'altro (Erica Poli) e poi immancabilmente dopo un periodo di rose e fiori viene fuori il "piccolo mostro" che è dentro di noi e che vuole uscire!!

C'è in noi un bagaglio da scoperchiare, aprire, sfoderare, come una cassa del tesoro che luccica. Nell'immaginario fiabesco ripeschiamo l'immagine della cassa del tesoro. Dove la troviamo?

Dentro una grotta, una piramide, dietro una cascata e ci si arriva dopo impervie salite ed ostacoli. E dentro ogni baule del tesoro che si rispetti troviamo pepite d'oro nel mezzo di un antro pieno di teschi, resti e macerie.

Erika Poli le chiama miserie umane, e sono tutte quelle che raccogliamo nel cammino di evoluzione della coppia, e nascono come fiori di primavera in un campo che sembrava arato, nudo, pronto per la miglior semina. E loro spuntano e noi le togliamo, ma come direbbero i maestri del verde selvaggio, "erbaccia sarai tu"; queste sono le forze che dal sottosuolo creano l'humus al nostro divenire.

Ogni passaggio a due rappresenta qualcosa, ogni fastidio e cinismo è figlio di una memoria antica, si confronta con chi siamo e siamo stati, con l'eredità della famiglia, con le storie prima di noi che siamo chiamati a far emergere per guarire e trasmutare, con il nostro progetto di vita che siamo gli unici che possiamo compiere.

E il nostro cammino, lo rammentiamo spesso, percorre dei territori conosciuti come archetipi in cui ognuno di noi si ritrova, esplora, impara, vive e trova il tesoro nascosto in questi meandri umani.

In altre parole ti direi che l'amore,la via della coppia ci invita a risvegliare l'eroe dentro di noi, come cita il titolo dell'opera di Carol Pearson sugli archetipi umani.

Esploriamo dei territori umani che si permettono di trovare quelle virtù, quei talenti e quei doni che sono la nostra missione in questo percorso di vita.

Essere in due ci apre alla possibilità di ritrovarci catapultati nel sentiero dell'Innocente, del Guerriero, dell'Angelo Custode, del Cercatore, dell'Amante,del Distruttore, del Creatore, del Sovrano, del Mago, del Saggio, e del Folle per affrontare rispettivamente le paure,i draghi, perseguire traguardi e trovare risposte autoriali al problema, per generare il dono.

Così per esempio se innamorandomi chiudo gli occhi e al mio risveglio mi ritrovo nel territorio del guerriero, vivrò la percezione sottile, la paura di essere il debole nella relazione, e vorrò in qualche modo eliminare questa sensazione vincendo sull'altro, affrontandolo per distruggerlo in qualche modo perché mi porta questo specchio di fragilità. Nell'accettare invece questo raggio che apre un angolo chiuso del mio animo mi apro alla possibilità di far tesoro di questa forza combattente e di usarla per essere guerriero per ciò che conta davvero e unisco al coraggio la disciplina, la volontà come forze, che unite, mi fanno diventare paladino della vita.

Ecco, questo esempio nell'archetipo, ci mostra come questo percorso dentro e fuori di noi, attraverso la crisi, ci muta, ci trasforma e ci porta ad una Sintesi.

Questa sintesi è il dono unico e prezioso che nasce nel confronto e si irradia da noi verso il tutto.

"La ricerca dell'eroe attraverso la vita di coppia, la condivisione del sentimento e della forza con l'altro è un invito offerto dalla vita, a dire di sì a noi stessi e a divenire, cosi facendo, più pienamente vivi e più efficienti nel mondo." (C. Pearson).

A guidarci come maestri su questa strada dell'amore sono gli Animali in primis e i Bambini.

La relazione con l'animale è una riscoperta dei territori più puri e sacri dell'amore e uno specchio che vibra delle frequenze sottili dell'anima, con qualità di presenza che a loro, agli animali, l'universo ha riservato il ruolo di custodi, guardiani e insegnanti. Avere accanto un animale che ci parla con questo linguaggio puro e semplice, attraverso le immagini e i simboli dell'anima è dire sì alla vita che ci può insegnare, attraverso gli occhi e la presenza dell'amore, dando senza chiedere, senza se e senza ma, a stare sul cammino di evoluzione che parla di noi, ci indica i gradini ed i sentieri da salire e percorrere e lo fa con immane pazienza e generosità.

I bambini dal canto loro, ognuno di noi bambino ha portato queste frequenze,

ci hanno chiesto di abbassarci, di inchinarci alla vita per sentire e comprendere con compassione e amore reinventandoci, ogni giorno nella dimensione più umana, tenera e fragile di cui possiamo essere capaci. In ogni cammino con l'altro, con l'animale, con il bambino, con il compagno/a, con i genitori,con gli amici, nella relazione, ci poniamo in ascolto. Arriva una chiamata che ci chiede di inoltrarci in una selva oscura e di ricercare quel paradiso, attraversando pericoli, insidie, cammini impervi, oscurità e avversari, per affrontare i draghi, le paure, le viltà e ritrovare le virtù ed i talenti che siamo qui per offrire a noi stessi e al mondo come dono diretto della nostra luce.

“E' attraverso la pelle che diventiamo degli esseri in grado di amare, non s'impara ad amare sui libri, ma essendo amati”. Asley Montagu

E per concludere ti lascio quindi con un quesito.

L'amore può durare?

A questa domanda, come risponderesti ora?

Puoi condividere il tuo pensiero sul blog, sul gruppo Facebook ArtieNatura, oppure a voce, con un messaggio, con una frase o una canzone.Grazie.

Libri, Articoli e Video consigliati:

Anatomia della Coppia, Erica Poli,AnimaEdizioni

L’amore può durare? Il destino dell’amore romantico di S. Mitchell 2003, Cortina Editore, Milano

L'amore come terapia,La crescita della coscienza, Iris Pasciotti

Che cosa mi vuoi dire?, Stefano Cattinelli, Macro Edizioni

articolo a cura di Sara Surti

  • Immagine del redattore: Tatiana
    Tatiana
  • 28 apr 2018
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 27 gen 2022


"L’educazione non può essere efficace se non aiuta il bambino ad aprire se stesso alla vita."

- Maria Montessori

Uno dei maggiori contributi di cui l'opera di Edward Bach mi ha fatto dono è quello della comprensione delle tappe fondamentali di crescita, evoluzione e creazione di noi stessi: momenti che tutti attraversiamo, nessun bambino escluso.

Prima d'ora non avevo compreso il significato profondo delle 12 dodici fatiche di Ercole, dei 12 mesi dell'anno, dei 12 apostoli. Non avevo viaggiato così nel profondo della struttura animica della vita e dei suoi 12 pilastri.

Questi pilastri sono le strutture portanti del nostro evolverci - da noi bambini a noi adulti - ed è pertanto necessario premettere che abbiamo bisogno di restaurare e riconoscere questa nostra struttura portante prima di porre lo sguardo su quella di un altro, poiché altrimenti correremmo il rischio di essere superficiali e non di comprendere ciò che è al di là del nostro naso.

Le tappe definite da Edward Bach sono i 12 guaritori e per noi sono una mappa per riconoscere i territori emozionali, mentali, fisici ed animici in cui i bambini si inoltrano, dove scelgono o hanno bisogno di stare, dove dimorano, perché sostengono il nostro percorso evolutivo, oltre che il loro, dove passano per poter apprendere l'arte di vivere, in ogni aspetto fondante della vita stessa.

Meco, capo indiano, Parco indiano di Incontri Nativi, visita al parco, giugno 2018

A questi territori, Bach diede un nome che corrisponde ad un percorso di riallineamento con le proprie facoltà e qualità superiori, trasformando la difficoltà, in un processo di trasmutazione, come parte della vita, del progetto animico di ognuno di noi. È importante supportare questo progetto, poiché là dove non assecondato e guidato conduce alla vera sconfitta, ovvero al nichilismo, alla perdita di se stessi, alla deriva della propria anima.

Sbagliare è parte del gioco: un processo essenziale, vivo, che alimenta la bellezza della vita. Provare, cercare, crescere, cambiare è altresì un compito umano essenziale per la ricerca dell'equilibrio come forma di sopravvivenza e comprensione di noi stessi come parte di un tutto: interconnessi, creatori di armonia e vita se rendiamo questi processi consapevoli.

Qui inizia il racconto dei 12 pilastri, questi sentieri dell'essere attraverso i quali siamo chiamati a passare tutti, inesorabilmente, imparando abilmente a migliorare noi stessi - da adulti - anche ora e nonostante si sia cresciuti in una cultura che non credeva in questo: l'esistenza di forze di natura, di leggi universali e di un progetto di anima al quale affidarci per diventare quello che siamo.

Il primo pilastro è Agrimony: la forza di gettare la maschera, liberare il volto, segnare confini che ci permettano di capire chi siamo noi e chi sono gli altri.

Il secondo pilastro è Centaury che ci insegna ad usare la volontà, una grandissima forza a disposizione dell'uomo, per manifestare il nostro Sé.

il terzo pilastro è Chicory che ci insegna a non trattenere gli altri, a non voler essere trattenuti, ma a dare ed essere per amore, non per ricevere qualcosa in cambio: per essere se stessi senza il bisogno di costringere, restringere noi stessi e gli altri.

Cerato è il quarto pilastro ed è un fiore guaritore: la capacità di seguire il proprio cuore, di non ascoltare ogni voce intorno a noi dubitando di noi stessi.

Clematis è il quinto pilastro: esso porta a compimento i nostri ideali, desideri, sogni e fantasie sulla terra e ci invita a non scappare lontano, ci invita a restare poiché per essere fiore, pianta, albero abbiamo bisogno di germogliare dalla terra, di nutrirci dalla terra, di far crescere radici profonde, di respirare la vita sulla terra.

Il sesto pilastro è Gentian: la capacità di reinventarsi di fronte ad ogni ostacolo, di passare guarendo le ferite, per ritrovarsi sulla strada nuovamente, sulla strada dei propri sogni.

È Impatiens, re della pazienza, il nostro settimo pilastro: la capacità di accogliere l'altro, perché in ogni contesto e dentro ognuno di noi c'è qualcosa che va più lento, a modo suo, con un suo ritmo e riconoscere il ritmo dell'altro nella sua diversità e onorarlo è pura bellezza. Questo fiore ci insegna a stare in un difficile processo in un mondo che corre per profitto ed in cui bisogna arrivare prima per avere.

L'ottavo pilastro, l'ottavo terreno di esplorazione è Mimulus: un piccolo fiore giallo ci ricorda di quanto piccoli ci sentiamo di fronte al creato, e questa paura del sublime che sfocia nel terrore della vita e della morte va affrontata con il nono pilastro: Rock Rose è una forza primordiale a cui bisogna inchinarsi per comprenderla e conoscerla nella sua funzione più elevata all'interno del progetto del creato.

Il decimo pilastro e nostro alleato è Schleranthus: di fronte alle scelte possiamo rimanere secoli, attimi eterni, eppure dobbiamo scegliere poiché in questo mondo duale la scelta è il motore che ci fa muovere sulla mappa che vogliamo seguire. La scelta è la responsabilità, la fiducia, la ricerca, il confronto, il costruire ponti. Schleranthus il nostro decimo pilastro ci invita a riconoscere l'importanza di essere presenti nelle nostre scelte: esso supporta la forma che conferiamo a noi stessi. Non c'è educazione lì dove sono Io a dare forma alle cose, ma vi è crescita e conoscenza dove guido il processo che le porta a compimento nella forma che sono destinate ad avere.

E questo è un processo di umiltà, di inchino alla vita che ci insegna Water Violet, l'undicesimo pilastro e guaritore, che ha compreso come inchinarsi, abbassarsi mettersi alla stessa altezza degli altri, delle cose e dei processi alimentando la vita, senza distruggerla per orgoglio.

Il dodicesimo pilastro è Vervain: esso sfuma e rinfresca l'animo focoso di chi pensa che la sua via, la sua forma ed architettura, sia la migliore. Con questa impostazione non vi è possibilità di guarigione, né evoluzione, né crescita e si perderebbe qualcosa. Vervain ci invita a ridimensionare la nostra verità, perché comunque essa cambierà con noi e non è mai quella di altri - altri intesi come singoli, popoli, gruppi, nuclei ed universi.

Questi sono i 12 fiori che illuminano lo sguardo che rivolgiamo ai bambini e ai ragazzi e ci permettono di comprendere in quale pezzettino di strada si sono persi mentre stanno costruendo le loro fondamenta, si stanno misurando e stanno contemplando la vita.

Intervenire con le nostre strutture preconfezionate e non aggiornate può non essere benefico. Abbiamo il compito di metterci in gioco, noi adulti, per riconoscere nel bambino, nel ragazzo la sua forza di evoluzione, crescita, co-creazione, e nella vita la forza sottile e limpida, la fiducia, lo sguardo umile e generoso, che aspetta di vedere quello che ogni seme è destinato a diventare.

I fiori sono l'espressione semplice e gentile degli archetipi della vita, e ci permettono - studiandoli, sperimentandoli, con il confronto e la condivisione - di essere guide sicure e protettive invece di programmatori azzardati del percorso di vita dei nostri figli e delle nostre comunità.

I fiori ci elevano e potenziano le nostre facoltà; sono dei catalizzatori di consapevolezza e di comprensione di chi siamo veramente.

Questo dono è anche un insegnamento della natura al fine di comprendere l'architettura di ogni creazione nell'universo. Affidarsi ai 12 fiori dell'esistenza può significare mettersi sulla buona strada per edificare, educare i nostri bambini ad essere con se stessi e a realizzare ciò che è inscritto nel firmamento del loro cuore.

- Tatiana

"L'umanità che si manifesta nei suoi splendori intellettuali nella tenera e gentile età infantile, come il sole si manifesta all'alba e il fiore al primo spuntar di petali, dovrebbe essere rispettata con religiosa venerazione: e se un atto educativo sarà efficace, potrà essere solo quello tendente ad aiutare il completo dispiegamento della vita."

Maria Montessori, La scoperta del bambino

I Fiori di Bach per l'Infanzia e l'Adolescenza

Una guida al percorso Educativo di ogni Bambino.

Prossimamente in webinar...

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Per richiedere una consulenza puoi inviarmi un messaggio what s app allo 3402291896 indicando la richiesta o scrivere una mail ad artienatura@gmail.com.

foto: Tatiana Vecchiato, dal Campus Teenglish 2018

Seconda foto: Meco, capo indiano, Parco indiano di Incontri Nativi, visita al parco, giugno 2018

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